28 novembre
LA GITA
27/11/08 GOLD LINE CALCINELLI - S.MARTINO FIVE 9 - 3
Giovedì ore 20, appuntamento nella centralissima Piazza Rossa di Cà Gallo. Ed era proprio da lì che sarebbe partita la gita a Calcinelli. Si perchè proprio di una gita si sarebbe trattato, cn tanto di pulmino e macchine fotografiche. MA CHE C***O C'ERA DA VEDERE A CALCINELLI? Boh!!! Eppure l'attesa era fremente, le candide bambine erano impazienti dell'arrivo del pulmino e intanto si scattavano le foto sulle panchine della piazza assumendo circa una decina di pose ciascuna, chi da strafiga (mah!!), chi da primo giorno di scuola (già un pò meglio) e chi da consumata cubista del Pascià (ma a guardar meglio, avremmo detto del Tiffany). Ed alle 20 in punto era arrivato il pulmino guidato dal mister Gianni (cioè io) queta volta incredibilmente puntuale. Ok, allora si poteva partire alla volta di questo nuovo polo artistico-museale.. Calcinelli (sarà?). SEEEE MAGARI. Mancava l'altro mister, quel burlone di Franci, orfano della sua amata The Rock Elisa in trasferta di studio a Firenze (questo sì vero e proprio polo artistico-museale) e alcune giocatrici salite nella sua macchina. Cominciava ad essere tardino, ma finalmente era arrivato. Chi guidava io o lui? Meglio lui, più avvezzo alle scorribande stradali in linea cn la sua indole barbarica. E chi avrebbe messo la musica? E secondo voi chi se nn quel gatto nei maroni della Be..attrice degli escavatori Marcolini (un frullio continuo anche negli spazi più stretti) autopromossasi cn la forza bruta dj Pipparino delle gite fuori porta (appunto un gatto nei maroni). Ma la radio si era comunque rivelata un inutile orpello quando dal fondo del pulmino il gruppo delle Castellina-Pasi (orchestrina new age, protagonista dello Zecchino d'oro del 2007) aveva cominciato ad intonare motivetti tipici delle gite scolastiche, dalle varie "osteria numero 1000, paraponziponzipò...", a "Lady Oscar" versione GemBoy, fino ad arrivare a tutto il repertorio degli 883 compresa la "dura legge del gol" che da lì a poco le avrebbe colpite. Era stato come sentire le angeliche voci bianche di un coro di suini privati della loro virilità cn una martellata proprio lì (brrrrr!!!). Macchè ce voi fà sò pischelle (cioè... dle burdline); però fino a un certo punto, anche perchè qualcuna di loro (una in particolare, di cui poi avremmo accennato più avanti... e di cui ora potevo svelare solo un indizio quale: "...il suo casato riposa sulla più alta vetta dell'antica fortezza... ) si era cimentata in nobili espressioni visive di arte primitiva disegnando simboli vagamente fallici sui vetri laterali del pulmino che l'indomani sarebbe stato preso d'assedio da una schiera di pudichi fanciulli instradati così sulla via di una futura sessualità deprecabile (pensiero troppo elaborato? L'avra capito l'Andre? sicuramente sì ... e la presidentessa? Certamente no). Quindi cominciavano ad essere un pò più che bimbette, in fin dei conti erano da poco discese dal Wahalalla divenendo semi-dee, ma di lì a poco sicuramente poco meno che mortali. E finalmente la nostra freccia d'argento (il pulmino del Rio salso cn motore Mclaren e le sospensioni di una Due cavalli) ci aveva condotto nella palestra delle nostre avversarie. Eravamo stati accolti subito bene, un clima amichevole e dell'ottima musica che faceva da sotto fondo come nei grandi palasport, tant'è vero che le nostre pulzelle avevano cominciato subito a fare un risaldamento molto professionale (chi attaccata al palo della porta mimava la lap-dance... vedi da adesso in poi la ex-capitan Ka..trinka, chi sculettava a mò di danza del ventre davanti la faccia dell'allenatore avversario e chi come sempre si soffiava ripetutamente il naso, questa volta a ritmo di musica house..... ). E LA PARTITA? Cosa volete che vi dica. Ormai da un pò di tempo era passata in secondo piano. Si, le avverarie erano brave. Così dopo 5 minuti avevamo preso il nostro golletto cn innocuo tiro sul primo palo nnostante le mille raccomandazioni fatte 10 min alla nostra piovra congelata di Piandimeleto di coprire bene il suddetto ferro che delimita la porta. E POI, incredibile ma vero le nostre simpatiche valchirie cosa ti andavano a fare? Avevano riportato la palla al centro del campo, avevano battuto, tre passaggi e dico tre, e con un tocco felpato la Fraidandre..ina aveva depositato la palla in fondo al sacco. BASTA!!!! Era la nostra azione più bella della pur breve storia delle S.Martino five. A me e a Franci poteva già bastare solo quella. Se nn altro che da quel momento in poi era calato un enorme panno sugli occhi delle nostre squinzie, e le avversarie ci avevano stordite cn una valanga di gol intervallato solamente da una bella rete della fiera carotina. Risultato fine primo tempo: 8-2 per le altre. Cosa potevamo fare io e Franci per rianimarle dal coma calcistico? Una respirazione bocca a bocca o una serie di calci nel culo? Avremmo preferito la prima per ovvie ragioni, ma era molto più indicata la seconda soluzione. Così riparte il secondo tempo che si trascina in un poco vibrante 1-1 (cn gol di testa della rosciolina), cn qualche decisione incomprensibile di un ridicolo nanerottolo cn la zeppola e uno show personale del personaggio della nostra squadra velatamente sopracitato (del tipo "mi fa male la passerina... Franci loro ce l'hanno un massaggiatore?", oppure "Gianni io la prossima partita nn ci sono, se mi fai rientrare posso mandare a cagare l'arbitro?" salvo poi nn combinare come al solito niente dimostrando tutto fumo e niente arrosto; e infine al loro allenatore "Te mister nn devi tirare la palla verso di noi a fine partita altrimenti io nn rispondo più di me...." buttandosi sulla bracciata del malcapitato coach). MORALE della favola, 9-3 per il Calcinelli e tutti a casa, anzi no, ormai ci conoscevano dappertutto, dovevamo finire la serata da qualche parte. E dove se nn al ristorante!!!! Era quello l'unico luogo dove eravamo, tuttora siamo e saremo a nostro agio, il luogo dove sguazzavamo consci del nostro indiscusso potere, liberi di giostrare a nostro piacimento ogni situazione, perfidi a tal punto da costringere le cameriere a fare le ore piccole e i pizzaioli a riaccendere il forno per cucinarci i calzoni cn la nutella. MA CHI CI FREGAVA Lì? Era ovvio, nessuno.E chi ci fregava in campo? Ormai tutti..... meditate bimbe.... meditate
venerdì 28 novembre 2008
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